Con la fine della stagione del monsone sono ripresi i lavori per l'ultimazione dell'acquedotto di Chukha.
Collaudo positivo
Gli entusiasti giovani di Chukha hanno posato i 5 pali che consentono di sostenere la linea per l'allacciamento della pompa al punto di distribuzione della corrente elettrica. Inutile dire che si è lavorato, ancora una volta, a mano; trasporto a spalla dei pali, scavo e posa senza mezzi meccanici di sorta. Magari qualche operazione al limite della sicurezza che normalmente sarebbe richiesta, ma sicuramente l'obbiettivo di dare corrente al gruppo di sollevamento dell'acqua è stato raggiunto!
E' stato così possibile collaudare con esito positivo tutto l'apparato di pompaggio così come la tenuta delle vasche di accumulo.
E' bene ricordare che la sorgente è posta ad una quota di circa 1.340 metri, mentre la parte più alta del villaggio da raggiungere con l'acquedotto, è ad un’altitudine di 1.660 metri: 320 metri di dislivello che corrispondono, grosso modo, ad una pressione di circa 31 Bar che deve essere "vinta" per consentire di distribuire l'acqua a tutte le famiglie.
Si lavora insieme
Le foto che Shankarman Tamang, responsabile locale del progetto, ci manda, dimostrano ancora una volta la partecipazione attiva della popolazione ai lavori. Soprattutto i giovani sono i protagonisti di queste fasi di costruzione dell'acquedotto, riuscendo a rimediare alla scarsità di mezzi con la buona volontà e l'inventiva.
Un difficile riscatto
Collaborare per la realizzazione dell'acquedotto ha dato modo di conoscere meglio la comunità di questo villaggio, situato in uno dei distretti più poveri del Nepla (il Kavre). Chukha è isolata durante la stagione dei monsoni , per via dell'impraticabilità della strada che, con le piogge, diventa soggetta a frane e smottamenti rendendone pericolosa la percorrenza.
La scuola è frequentata da circa 400 studenti di cui un centinaio al di sotto dei 10 anni. Da qualche tempo si sono intraprese iniziative per rendere più moderno l'insegnamento, basandosi su libri di testo in inglese che vengono acquistati "un tantum" e poi passati da studente a studente. Il governo provvede allo stipendio solamente al 50% dei maestri; per gli altri è la comunità del villaggio che deve preoccuparsi; un'associazione francese ha "adottato" un maestro che riuscirà così ad avere un riconoscimento economico pari a quello dei maestri "governativi".
Non esiste in Chukha ne' ospedale ne' dispensario medico e questo è un grosso problema soprattutto nella stagione dei monsoni, quando percorrere i 75 chilometri lungo la strada che porta a Kathmandu è pericoloso e richiede tutta una giornata di fuoristrada.
E' normale che in questa situazione molti giovani cerchino riscatto migrando nella città di Kathmandu o, quando è possibile, all'estero.
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