Partita per il Nepal

Scendendo da Kala Patthar

A più di un mese dal ritorno sto ancora cercando di somatizzare le intense emozioni provate durante i 19 giorni di viaggio con Cecy Onlus.
Se fossi tornata a casa pensando di aver visto solamente dei bei posti non sarei veramente partita. Invece credo di essere partita perché non solo ho visto panorami mozzafiato, ma li ho potuti contemplare insieme ai migliori compagni di viaggio, italiani e nepalesi, che potessi desiderare. Penso che ciascuno di voi, volontariamente o meno, mi abbia lasciato qualcosa impresso: una testata presa insieme in jeep, una chiacchierata durante il cammino, uno sguardo di incoraggiamento nella bufera, la condivisione del poco spazio a disposizione intorno al tepore della stufa, un’allegra risata mentre mi veniva tirata in faccia una palla di neve, sorrisi e abbracci che valevano più di mille parole.

Nepal 2017: minicronaca del viaggio (seconda puntata)

Nepal 2017: minicronaca del viaggio (seconda puntata)

”Vedrete il vero Nepal”, ci aveva detto Lakpa Temba Sherpa prima della partenza; si, stavamo vedendo il vero Nepal. Poco fuori di Kathmandu la strada è asfaltata solo a tratti; la polvere finissima si alza ed impietosa penetra dappertutto.
Piccoli agglomerati di case coperte di polvere; mucchi di immondizia; scene di degrado, abbandono e povertà, insieme a paesaggi mozzafiato; il ”vero Nepal” passa davanti ai nostri occhi, rinchiusi dentro ai mezzi ”For tourist only”: solo per turisti, un vero privilegio, un salvacondotto.

La piccola macchia arancio e la Storia

La piccola macchia arancio e la Storia

Non avevo mai considerato l’idea di andare in Nepal…mai. Fino a quando il Nepal è venuto letteralmente da me.
Il Viaggio è stato si vedere con i propri occhi la Scuola ricostruita, le Persone, la Gente di quel Luogo così lontano e diverso, a se stante, per certi versi misterioso ed irraggiungibile. Ma il Viaggio, quello vero, l’hanno fatto tutti coloro che hanno cambiato i loro occhi ed il loro modo di vedere.

La distanza che non c’è.

viaggio-solidale-nepal-2017

Ho ritrovato nei volti degli amici del Nepal quello sguardo timido ma brillante della nostra gente di montagna, abituata alla fatica, alla sopportazione quell’espressione serena, che nasce da un’accettazione profonda della vita, che non è rassegnazione ma la consapevolezza di far parte di un insieme più grande, che trascende il singolo.